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L’intraprendenza di un bambino che rende ancor più grande LU.ME.

“…il minimo battito d’ali di una farfalla è in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo”

Spesso sono i piccoli gesti che innescano le grandi reazioni, un po’ come il battito d’ali di una farfalla che permette d’osservarne il volo e la magnificenza dei colori.
Quei piccoli gesti che portano grandi soddisfazioni e ci fanno capire che la direzione presa è quella giusta. Come se qualcuno, dandoci una pacca sulla spalla, ci dicesse “Bravo, continua così”. 
Piccoli gesti che, a volte, provengono da mani inaspettate, come quelle di un bambino. È di questo che vorremmo parlavi: di un piccolo gesto che ha reso ancor più grande il Progetto LU.ME.

Una storia a lieto fine. Una collaborazione nata spontaneamente dall’intraprendenza e dalla voglia di partecipare di Matteo, dieci anni, scolaro di quinta elementare, figlio di un dipendente dell’azienda Fapim – una delle dieci imprese consorziate al Progetto LU.ME.- Metalmeccanica Lucchese per il territorio.
È iniziato tutto quando il padre, ricevuta in azienda una copia della prima edizione dell’editoriale Progetto LU.ME. ha deciso di portare l’edizione a casa, per leggerla e commentarla insieme al figlio.
Un gesto che non solo ha entusiasmato il piccolo scolaro, ma che lo ha fatto sentire partecipe e in qualche modo responsabile. Che gli ha fatto comprendere quanto l’azienda in cui lavora il papà non sia solo il posto di lavoro, ma anche un progetto per il territorio in cui vive, per la sua famiglia e per se stesso seppur ancora scolaro delle elementari.

E così il giorno successivo la copia dell’editoriale Progetto LU.ME. è stata portata in classe e mostrata alla maestra – non senza una certa soddisfazione personale.
L’insegnante ha voluto quindi leggerla a tutti gli alunni e commentarla. Una reazione a catena che ha portato alla ristampa dell’editoriale per fare in modo che anche le altre classi della scuola potessero averne una copia, che anche gli altri bambini sapessero quali progetti LU.ME. ha in serbo per loro.

La maestra di Matteo ha scritto infine sul quaderno alcune righe che vi riportiamo nell’immagine qui sotto. Poche parole che ci rendono ancora più orgogliosi e volenterosi.
Perché tutta questa storia non è solo un lieto fine, ma una conferma che LU.ME ha preso la strada giusta ed è davvero sul territorio, per il territorio.