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LU.ME. in persona. Intervista a Alessandro Biondi di Fapim.

Se avessi una macchina del tempo, in quale momento della tua vita vorresti tornare o andare?
Vorrei essere esattamente dove sono ora. Perché tornare indietro? Ho una moglie e una figlia fantastiche. Cosa vuoi di più?

Ti hanno mai ringraziato per qualcosa che hai fatto/detto, come l’essere stato d’esempio per qualche atteggiamento o azione?
Mi è capitato più volte. Soprattutto sulla strada perché io sono ciclista e capita spesso di trovare qualcuno in panne, per cui fermarsi per me è un dovere. Qualche giorno fa ho trovato un altro ciclista che aveva forato e era rimasto senza camera d’aria, così gli ho dato la mia. Mi ha telefonato anche il giorno successivo per ringraziarmi e me la voleva pure pagare; ma ci mancherebbe, gli ho risposto. L’ho fatto con piacere e lo rifarei anche perché un giorno potrebbe capitare a me la stessa cosa.

C’è qualcuno nella tua vita che devi ringraziare per esserti stato d’esempio o per averti aiutato in qualche modo?
Potrà sembrare banale, ma dico i miei genitori che mi hanno supportato sempre e mi hanno insegnato il rispetto per il lavoro e per gli altri. Per raccontarvi quanto fossero rispettosi ecco un aneddoto che riguarda mio padre, che ora non c’è più, risale a qualche anno fa. Lui era in pensione e al mattino prendeva il caffè ad un bar da dove mi vedeva passare quando andavo al lavoro. Un giorno ho preso le ferie, senza comunicarglielo ovviamente, e quella mattina che non mi ha visto passare si è fiondato a casa mia alle 7.30 per tirarmi giù dal letto e chiedermi perché non fossi andato a lavorare. Un po’ come quando andavo a scuola.

Qual è la prima cosa che fai quando rientri a casa dopo il lavoro?
Saluto bimba e moglie, poi spesso mi metto con mia figlia a risentirle la lezione. Mi toccano storia dell’arte, lei fa il liceo artistico, e inglese, anche se ormai mi ha superato.

Qual è la prima cosa che fai appena entri in ufficio?
Ho dei riti fissi e se una mattina non li seguo, la giornata mi sembra che parta storta. Appena entro cambio subito il calendario, ne ho due, prima quello sul muro poi quello sulla scrivania. Accendo il computer, accendo la calcolatrice, accendo le luci del magazzino, timbro e vado a prendere un caffè. Guai se mi perdo qualche passaggio.

Hai mai fatto parte di qualche gruppo o organizzazione? (Musica, sport, volontariato) o ti piacerebbe farne parte?
Tra i 12 e i 17 anni ho suonato nella banda del paese, io sono di Montecarlo. Poi mi piaceva il calcio e quindi ho mollato la banda e ho giocato fino a 38 anni. Adesso mi sono dato alla bici. Faccio la gara LU.ME. ovviamente, ho fatto anche quella della Croce Rossa a Lucca. La parte migliore delle gare è il dopo gara, quando c’è il rinfresco. Per me basta arrivare in fondo, me la prendo con calma.

L’ultima fotografia che hai fatto?
L’ho scattata sabato scorso in bici. Ero in Garfagnana, era una splendida giornata e ho fotografato il paesaggio.

Ci sono amici nella tua vita che ti porti dietro da quando eri bambino? O ci sono amici di quando eri bambino che ti è dispiaciuto perdere per strada?
Ho tanti amici d’infanzia, con 5 di loro è rimasta una bella amicizia e ogni domenica mattina c’è il rito dell’aperitivo. Siamo tutti dello stesso paese e quando riusciamo cerchiamo di trovarci per bere l’aperitivo insieme.

Se dovessi fare un augurio al mondo, quale sarebbe?
Basta con questa violenza, siamo arrivati a livelli davvero assurdi ormai. E poi, pensando soprattutto ai figli, vorrei ci fosse un po’ più di lavoro.

Conosci il progetto LU.ME.?
Sì, lo conosco. Non uso la Card Più Famiglia, ma partecipo agli eventi, come per la gara ciclistica. Non mancherò di partecipare anche ai prossimi appuntamenti.
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