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LU.ME. in persona. Intervista a Stefano Taddeucci di Toscotec

Se avessi una macchina del tempo, in quale momento della tua vita vorresti tornare o andare?

Sto bene dove sono ora. Perché bruciare le tappe andando avanti o andando indietro? Quel che ho fatto, ho fatto.

Ti hanno mai ringraziato per qualcosa che hai fatto/detto, come l’essere stato d’esempio per qualche atteggiamento o azione?

Sul lavoro quotidianamente. Mia figlia mi ringrazia sempre, sentirsi dire “grazie papà” fa un certo effetto.

C’è qualcuno nella tua vita che devi ringraziare per esserti stato d’esempio o per averti aiutato in qualche modo?

Oltre ai miei genitori, mia moglie per avermi per avermi motivato nella vita.

Qual è la prima cosa che fai quando rientri a casa dal lavoro?

Do un bacio a mia figlia e a mia moglie.

Qual è la prima cosa che fai appena entri in ufficio?

Oltre a timbrare il badge? Di solito lascio la macchina, corro, butto il timbrino e entro in ufficio. Do il buongiorno ai colleghi e lì c’è sempre qualcuno che subito mi stressa.

Hai mai fatto parte di qualche gruppo o organizzazione (musica, sport, volontariato)? O ti piacerebbe farne parte?

Attualmente gioco a calcio nella squadra del Lammari. In passato ho svolto attività di volontariato presso la Misericordia di Barga.

L’ultima fotografia che hai fatto?

Non sono uno che fa molte fotografie. L’ultima l’ho fatta il giorno di Pasqua, ormai una classica, foto della bimba con tutte le uova di cioccolato sul divano.

Ci sono amici nella tua vita che ti porti dietro da quando eri bambino? O ci sono amici di quando eri bambino che ti è dispiaciuto perdere per strada?

Purtroppo no. Ci siamo persi di vista per varie vicissitudini. Un mio caro amico per esempio si è trasferito in America. Poi la vita cambia e si fanno nuove conoscenze e ci si adatta.

Se dovessi fare un augurio al mondo, quale sarebbe?

Meno frenesia, più rispetto e forse anche meno tecnologia.

Conosci il progetto LU.ME.?

Conosco sì. Abbiamo la card Più Famiglia e la usa mia moglie.