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LU.ME., scuola e orientamento

Emilio Iavazzo, coordinatore di LU.ME., interviene sul progetto Intesa-Start sull’alternanza scuola lavoro

Il progetto Intesa-Start – Realizzazione di interventi a supporto delle azioni di alternanza scuola-lavoro è un progetto finanziato dalla Regione Toscana nell’ambito del POR FSE 2014-2020 con capofila il Polo Scientifico Tecnico Professionale Fermi Giorgi. Interessa 7 istituti superiori della provincia e porta agli studenti competenze in socializzazione al lavoro (cv, presentazione), educazione all’autoimprenditorialità, sicurezza sul lavoro, e ai docenti formazione su normativa, buone pratiche anche sulla disabilità e orientamento nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro. È gestito dalle agenzie formative Formetica e Per-Corso con l’Istituto Tecnico Fermi e ha coinvolto il progetto LU.ME. per dare agli studenti delle classi IV e V BIF dell’ITIS un modulo dedicato e 5 docenti tutti operanti nelle risorse umane aziendali. “Le aziende, e lo dico per la mia esperienza nelle risorse umane e come presidente del progetto LU.ME., hanno un grande bisogno di figure formate in modo specifico rispetto alle proprie necessità operative e produttive”. Così ci ha raccontato Emilio Iavazzo, da un anno alla guida del progetto LU.ME.. “Per questo – prosegue – è fondamentale non solo acquisirle a scuola, e questo dobbiamo dire che sta accadendo sempre di più, specialmente quando si riesce a realizzare un dialogo vero tra istituti superiori, aziende e anche università, ma soprattutto i giovani devono potersi orientare verso il lavoro che desiderano e che, insieme, può dare loro la realizzazione professionale”. Ecco perché il curriculum vitae è innanzitutto uno strumento di conoscenza di sè, per poi essere una presentazione al meglio nei confronti dell’azienda. “Quando si parla con una persona – prosegue Iavazzo – non si mette un disco, non si propone una conversazione standard: si parla proprio con lei, conoscendone il più possibile i gusti, le aspettative, le necessità. E dal momento che il cv deve essere presentato a un’azienda, deve essere uno strumento nel quale l’azienda percepisce l’interesse e la motivazione che spingono quella persona a presentarsi proprio lì”. “Quando ho iniziato il mio percorso come presidente di LU.ME. – chiude Iavazzo – ho voluto portare in questo ruolo le mie competenze e l’esperienza di 20 anni nelle risorse umane. E l’anno del diploma è un anno chiave, per la vita delle persone, e non solo dal punto di vista lavorativo. Ritengo che conoscere gli strumenti di autovalutazione, oltre a quelli di presentazione, sia un aspetto fondamentale per mettere le persone e le aziende nelle migliori condizioni per incontrarsi sotto il profilo delle migliori possibilità di successo per entrambe le parti”.