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RSPP: un grande successo

Pubblico e stampa parlano chiaro. Lo spettacolo sui temi della sicurezza ha decisamente colto nel segno.

Lo scorso novembre è andato in scena al teatro del Giglio lo spettacolo teatrale RSPP – Restiamo Sani, Per Piacere!. Due serate dedicate alle aziende e una mattinata, quella delle prove generali, dedicata alle scuole superiori. 

Non possiamo nascondere che c’erano grandi aspettative per questo lavoro che ci ha impegnati un anno intero. Un anno in cui abbiamo incontrato, in diversi laboratori, i dipendenti che ci hanno fornito molti spunti per la stesura del testo, dove abbiamo ideato i personaggi che interagiscono con il nostro protagonista, dosato ironia ed emozione, intrattenimento e informazione, dove abbiamo provato e riprovato perché tutto andasse nel verso giusto. Un anno intenso che ci ha portato sul palco del teatro molto carichi, ma anche molto tesi. E alla fine, la risposta del pubblico e della stampa ci ha ripagati di tutto.

Abbiamo avuto due serate con la platea zeppa di persone partecipi e coinvolte che hanno riso, si sono emozionate, hanno applaudito e soprattutto si sono riconosciute nel racconto. Questo è stato il più grande successo, aver toccato i presenti con una storia solo in apparenza leggera e aver visto che il messaggio, con un tema così difficile come quello della sicurezza, è arrivato.

Stefano Franchi, direttore generale di Federmeccanica, ha dato il benvenuto la prima sera, insieme al sindaco di Lucca Mario Pardini e già dalle loro parole si è capita l’importanza per aziende e territorio di diffondere una cultura della sicurezza come quella che il nostro spettacolo si propone di fare. Non il solito trasferimento di nozioni fredde su leggi e decreti, ma una vicenda vibrante e viva che ha il potere di rimanere e di far riflettere. 

È andato tutto così bene che a febbraio del prossimo anno siamo pronti per partire in tournée. Altre aziende e altri teatri in giro per l’Italia ci hanno chiesto di poter replicare lo spettacolo e questo ci rende così orgogliosi. L’investimento fatto di risorse e di tempo ha tutta l’aria di avere un ritorno che va al di là di ogni pronostico. Orgogliosi di aver contribuito alla creazione e alla diffusione di una nuova narrazione in fatto di sicurezza sul lavoro vi invitiamo a fare altrettanto. Non abbassiamo la guardia, mai!

 

I volti dello spettacolo

 

MARCO BRINZI
“Portare in scena questo monologo scritto da Cataldo Russo assieme a Morena Rossi significa  riflettere, grazie al teatro, sul tema cruciale e così delicato della sicurezza sul lavoro facendolo anche con un tono volutamente ironico.
Per scrivere il testo abbiamo incontrato: operai specializzati, imprenditori, capi reparto e responsabili di sicurezza delle aziende di LU.ME. facendoci  raccontare in prima persona la loro idea di sicurezza nella loro vita e non solo in ambito lavorativo, questo a mio avviso è stato importantissimo per la riuscita dello spettacolo perché ha consentito al testo di “ancorarsi” ad un fondo di realtà che spesso non emerge. Purtroppo in Italia sul lavoro si continua a morire, nelle fabbriche, nei campi e nelle serre, nei cantieri edili e nei magazzini, in mare, sui mezzi di trasporto o nelle strutture ospedaliere. Dietro ciascun numero c’è una persona, una famiglia devastata dalla perdita.
Questo spettacolo ha il grande merito di voler coinvolgere tutti affinché si parli e si affronti con coraggio questo tema. Prendersi cura di se stessi nel proprio lavoro sapendo che un proprio gesto ricade sugli altri che ci circondano, essere responsabili ed evolverci come lavoratori, qualsiasi sua il proprio ruolo, è un gesto di miglioramento civile per tutti.”

MORENA ROSSI
“Non sono mai stata particolarmente attenta al tema della sicurezza. Poi sono diventata madre e le cose sono cambiate. Il dovermi prendere cura seriamente di qualcun altro mi ha fatto rivedere alcune delle mie certezze.
Devo dire che questo spettacolo è stato quasi catartico. Da madre mi capita spesso di essere assillante sulle norme e sulle regole e di dimenticarmi della parte emozionale. Mio figlio, con la semplicità di chi non ha grosse sovrastrutture ancora, non fa che riportarmi lì, all’esperienza e al “potrebbe anche andare diversamente”. La pandemia poi ci ha intercettati tutti sul tema della sicurezza, facendoci capire  che della ragione te ne fai poco se non hai il buon senso dalla tua.
Quando ho inventato i due personaggi che dialogano col nostro protagonista ho proprio pensato a questo, alla dualità che c’è in ognuno di noi e di come solo nella conciliazione delle due parti che ci compongono si trovi la via per affrontare serenamente la vita. La sfida più grande è stata quella di non essere retorica, didascalica o peggio ancora moralista, come il Dodo, uno dei due personaggi al quale, peraltro, presto anche la voce.”

CATALDO RUSSO
“Il Teatro non è indispensabile. Serve ad attraversare le frontiere tra te e me”.
“Questa celebre frase di Jerzy Grotowski restituisce il senso più profondo di un lavoro teatrale: il teatro serve ad unire, ad abbattere barriere e steccati. Sorprendentemente anche il tema della sicurezza, che dovrebbe mettere tutti insieme, spesso divide gli uni contro gli altri ma anche noi stessi, troppo distratti dalla rincorsa affannosa e quotidiana che contraddistingue il nostro tempo.
Quello che abbiamo realizzato è uno spettacolo in cui si parla di lavoro e di sicurezza cercando di allargare il punto di vista (dei singoli lavoratori, degli imprenditori) fino ad arrivare ad una dimensione più grande e universale; riflettere sulle nostre vite, sul valore del tempo, su ciò che amiamo e su ciò che rischiamo di perdere, se un giorno, per una banalità o una disattenzione, non prestiamo quella cura necessaria verso noi stessi e verso gli altri.”